Sinergia del trattamento combinato di Cordicepina e Temozolomide (TMZ) nel trattamento del glioblastoma
La cordicepina è stata studiata anche sul glioblastoma in concomitanza con il farmaco comunemente usato, la temozolomide (TMZ) o temodal.
Il fungo caterpillar Ophiocordyceps sinensis (meglio conosciuto a livello popolare come Cordyceps sinensis) è parassita di un insetto, l’ Hepialus armoricanus, che vive nell’altopiano Himalayano ad altezze tra I 3300 e I 5000 metri. Il fungo è parte della tradizione tibetana da almeno un migliaio di anni e viene raccolto nella tarda stagione primaverile. La sostanza biologicamente attiva più studiata presente in alcune specie del genere Cordyceps (C.sinensis, C.militaris…) è la cordicepina, un analogo di un nucleoside (3'-deoxyadenosine). Gli studi sulla cordicepina focalizzano principalmente sui suoi effetti di modulazione epigenetica sia negli stati infiammatori che in patologie quali le malattie oncologiche. I risultati sono promettenti e forniscono un razionale per un suo utilizzo nel controllo e rallentamento di numerose sintomatologie e patologie
La cordicepina è stata studiata anche sul glioblastoma in concomitanza con il farmaco comunemente usato, la temozolomide (TMZ) o temodal.
La TMZ attiva sia AMPK, una via di segnale che contribuisce all’apoptosi delle cellule neoplastiche, che AKT, una cascata di segnale intracellulare che aumenta la tumorigenicità e la chemioresistenza (l’overespressione di AKT aumenta la chemioresistenza delle cellule di glioblastoma al TMZ). Ciò significa che, dopo qualche tempo, le cellule di glioblastoma sviluppano resistenza al farmaco.
La cordicepina inibisce la proliferazione cellulare, la migrazione e l’invasione, mentre favorisce l’apoptosi e l’arresto del ciclo cellulare in cellule di glioblastoma in vitro.
In uno studio pubblicato nel 2018 (Bi, Yiming, et al. ) il trattamento combinato di cordicepina e TMZ mostra un effetto sinergico come inibizione della crescita cellulare, della migrazione e della metastatizzazione, blocco del ciclo cellulare e induzione di apoptosi. A livello molecolare la combinazione di TMZ e cordicepina attiva AMPK e sopprime AKT aumentando così l’effetto antitumorale e inibendo la resistenza al TMZ.
In vivo la terapia combinata ha portato a riduzione del volume della lesione e ha allungato i tempi di sopravvivenza del modello animale in esame.
La cordicepina aumenta la sensibilità delle cellule di glioblastoma al TMZ riducendo la crescita delle lesioni e aumentando i tempi di sopravvivenza